Storia Dentro la Memoria


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16 ottobre 1866 – Prime elezioni amministrative a Tombolo16 ottobre 1866 –

di Paolo Miotto e Cesare Pasinato

12 Ottobre 1866. Notifica Giunta provvisoria di Tombolo (PD)

Le prime elezioni amministrative furono un momento singolare per tutti i comuni del Regno. In pochi giorni si voltò pagina politica procedendo all’elezione dei nuovi amministratori che, tuttavia, sempre “nuovi” non erano. Si trattava sovente di individui che avevano ricoperto le cariche di funzionari locali hanche durante il governo austriaco perché i requisiti richiesti erano pressappoco gli stessi: età (21 anni compiuti), godimento dei diritti civili, censo (pagamento annuo di contribuzioni dirette di qualsivoglia natura per almeno 10 lire, rancart.17), presenza di beni immobili nel comune. Non erano elettori né eleggibili le donne, gli analfabeti, gli interdetti e gli appartenenti a qualche altra categoria (rancart.26).

La presenza del Consiglio Comunale, che in precedenza non esisteva, e dell’Amministrazione Comunale allargata, prima formata dal populo sindaco a da due “anziani”, offrono però la possibilità a molti nuovi cittadini di accedere alla cosa pubblica.

Il caso di Tombolo è illuminante al riguardo, accanto ai civili e ai benestanti, si notano numerosi artigiani e piccoli possidenti (villici) che per la prima volta hanno il potere di eleggere e di essere eletti. Si riportano di seguito i documenti salienti e i nomi degli onarani e tombolani che hanno partecipato all’evento.

VERBALE per la nomina dei Consiglieri Comunali

                L’anno mille ottocento sessantasei alli sedici del mese di Ottobre e nel locale della Chiesa Parrocchiale di Tombolo.

                Costituitosi l’Ufficio definitivo per lo scrutinio dei voti composta dai Signori Zambusi Luigi fu Antonio Presidente, e Signori Bacchin Mansueto fu Francesco, Bernardi Antonio fu Sebastiano, Crivellaro Antonio fu Antonio ed Andretta Luigi fu Gio. Batta scrutatori giusta il verbale testé redatto.

                Il Presidente aperta la votazione, ed assicuratosi che la lista degli elettori fu affissa nella sala a sensi dell’rancart. 33, e che fu pure affisso l’estratto del decreto organico prescritto dall’rancart. 58, ha chiamato ciascun elettore nell’ordine della sua iscrizione alla lista, con invito di consegnare piegata a sue mani, per essere riposta nell’urna elettorale, la rispettiva scheda, contenente la proposta dei candidati per la formazione del Consiglio Comunale.

                Nell’atto stesso della riposizione delle schede nell’urna il Signor Simioni Pietro eletto Segretario ne ha fatto constare, scrivendo di propria mano a riscontro di quello di ciascun manifestante sopra un esemplare di detta lista. Da questa operazione è risultato essere in numero di 38 (trentotto) gli Elettori presenti al primo appello.

                Ad un’ora dopo il mezzogiorno, e scorsa già un’ora dal primo appello, si fece luogo alla seconda chiamata degli Elettori che non risposero nella prima, e depositatesi come sopra nell’urna le loro schede il segretario anzidetto ha reso noti essersi presentati a questo secondo appello (altri) nessun Elettore, per modo che il numero dei votanti in entrambi gli appelli è risultato ascendere a N. 38 e quindi il Presidente ha dichiarato chiusa la votazione.

                Riaperta quindi l’urna e riconosciuto il numero delle schede, lo scrutatore Signor Andretta Luigi ne ha estratto una dopo l’altra le schede consegnandole al Presidente, e questi datane lettura ad alta voce le fece passare allo scrutatore Signor Antonio Bernardi da cui, congiuntamente al Segretario, vennero descritti in separate gnognote tutti i nomi espressi in vedette schede, riportando in fronte a cadaun nome, a misura che se ne faceva la lettura, i suffragi statigli dati dagli Elettori. Dal confronto delle citate gnognote, le quali furono trovate concordi si riconobbe essere stati proposti a candidati gli Elettori descritti nella tabella apposita indicante il numero dei voti da cadauno di essi ottenuto, e dall’ufficio sottoscritto, che pure si manda inserire.

                Fu data dall’ufficio di presidenza cognizione agli astanti del risultato della premessa votazione, dalla quale risultò che i Signori Cittadella Conte Giovanni, Gazzotto Francesco, Frasson Lodovico, Zambusi Luigi, Bacchin Mansueto, Andretta Luigi, Bertollo Girolamo, Colombo Sebastiano, Crivellaro Antonio, Lentigo Andrea, Bernardi Antonio, Morello Federico, Bertollo Daniele, Tombolan Dr. Giuseppe, Zanella Luigi, candidati nell’annessa lista iscritti ai numeri 31 – 49 – 46 – 34 – 8 – 7 – 16 – 23 – 35 – 47 – 15 – 55 – 17 – 76 – 36 riportarono la maggioranza di voti. Dopo ciò vennero arse le schede, ad eccezione di N. = e venne redatto il presente verbale, da rassegnarsi al Regio Commissario per la Provincia di Padova cui spetta a tenore dell’articolo 56 del Decreto organico 1° agosto 1866 di proclamare il risultato della votazione.

                E, precedente lettura del verbale stesso e delle tabelle al medesimo unite, fatte alla presenza degli Elettori convenuti, si sono i Membri dell’Ufficio sottoscritti e fu dichiarata sciolta l’adunanza.

                Il Presidente Zambusi Luigi

                Gli scrutatori: Bernardi Antonio, Crivellaro Antonio, Luigi Andretta e Bacchin Mansuetto

                Il Segretario Pietro Simioni

Elettori – Votanti – Candidati – Voti riportati

N.Cognome, nome, professione e residenzaPaternitàManifestanteCandidatoN. Voti
1Agostinelli Benedetto Canapaio, CittadellaGirolamo X1
2Agostinelli Agostino Canapaio, CittadellaGirolamo X1
3Agostinelli Giuseppe, CittadellaGirolamo   
4Agostinelli Matteo, CittadellaGirolamo   
5Andretta Giuseppe Oste, TomboloGio Batta X6
6Andretta Gio Batta, TomboloLeonardo X13
7Andretta Luigi Mediatore, TomboloGio BattaXX23
8Bacchin Mansueto Villico, TomboloFrancescoXX32
9Bacchin Angelo, TomboloMansuetoX  
10Baccini Havresac. Alessandro Sacerdote, GallieraGio MariaXX1
11Baccini Giovanni, GallieraGio Maria   
12Baccini Giuseppe Villico, GallieraGio Maria X3
13Baccini Antonio, GallieraAndreaX  
14Bentegodi Marc’Antonio Civile, VeronaGiuseppe X1
15Bernardi Antonio Negoziante, TomboloSebastianoXX29
16Bertollo Girolamo Villico, TomboloAntonioXX25
17Bertollo Daniele Civile, OnaraDomenico X20
18Besenzon Giuseppe Civile, CittadellaAntonio X4
19Bizzotto Luigi Benestante, OnaraAngeloXX9
20Bizzotto AntonioDomenico   
21Bizzotto Prosdocimo Pizzicagnolo, OnaraLuigiXX11
22Bazzacco Pietro Villico, OnaraPietroXX3
23Bonin Giuseppe Civile, CittadellaGio Batta X12
24Busato Gio Batta cursore comunale, OnaraDomenicoX  
25Busato GiuseppeLodovico   
26Busato Luigi villicoLodovicoXX9
27Busato Giuseppe sartoAngeloXX1
28Bussolin Domenico Villico, TomboloGiovanni X6
29Bernardi AntonioPietro   
30Cavicchiolo Giovanni Villico, TomboloLorenzoXX9
31Cittadella Co. Giovanni Civile, PadovaFrancesco X32
32Cittadella Vigodarzere Co. Andrea Civile, PadovaFrancesco X4
33Colombo Sebastiano Villico, TomboloFrancescoXX27
34Costantini Havresac. Antonio Bonaventura X  
35Crivellaro Antonio Gastaldo, TomboloAntonioXX18
36Cecco Luigi bistro elementareGio BattaX  
37De Daverio Erardo AndreaAmilcare   
38De Santi Filippo Fortunato X  
39Dal Lago BenedettoGio Batta   
40Fabris Simeone Civile, CittadellaGioachino X5
41Farinazzo NicolòPietro   
42Favaretti Bortolo Civile, CittadellaGiovanniXX10
43Fior GiovanniGio Maria   
44Fior LuigiGio Maria   
45Frasson Antonio Villico, OnaraDomenico X3
46Frasson Lodovico Villico, OnaraDomenicoXX19
47Lentigo Andrea Villico, TomboloFrancesco X17
48Fuga Giovanni Possidente, S. Martino di LupariFrancescoXX3
49Gazzotto Francesco Villico, OnaraAngeloXX20
50Gazzotto Havresac. Antonio, OnaraAngelo   
51Lovisetto Domenico Villico, OnaraGiacomoXX1
52Lovisetto Luigi Oste, OnaraSanteXX12
53Mattietto Domenico Sensale, OnaraGio Batta X6
54Moretti Giovanni Villico, Galliera XX2
55Morello Federico Civile, CittadellaLuigi X14
56Morello Gaetano Civile, CittadellaGiuseppeXX9
57Miollo Marco Civile, Abbazia PisaniMatteo X2
58Ochs Havresac. Giuseppe X  
59Pavan DomenicoGio Batta   
60Pavan AntonioDomenico   
61Pilotto Matteo Villico, Tombolo XX10
62Pegorin Giuseppe    
63Pivato PietroGio Batta   
64Pivato AngeloGio Batta   
65Puppati dott. Lorenzo Civile, CastelfrancoMatteo X7
66Puppati Matteo Civile, PadovaLorenzo X2
67Pinchiaro AngeloVettore   
68Reffo Filippo Villico, TomboloFrancesco X5
69Rizzardi Regolo Oste, TomboloRegoloXX1
70Rizzardi Felice, TomboloPacifico   
71Saccomani Federico Caffettiere, TomboloGiovanniXX3
72Sartore SanteGiacomoX  
73Sartorio PaoloGiovanni   
74Soranzo Nob. Girolamo Civile, VeneziaMarco X1
75Tombolan PietroGirolamo   
76Tombolan Dott. Giuseppe civileGirolamo X13
77Tombolan Antonio Civile, CittadellaGirolamo X6
78Tombolan Giovanni Villico, CittadellaMarcellinoXX10
79Toniolo Giuseppe Mercante, OnaraAntonioXX12
80Toniolo Giovanni Mercante, OnaraAntonio X3
81Toniolo Giacomo Mercante, OnaraAntonio X1
82Toniolo PietroAntonio   
83Zambusi Giuseppe Civile, CittadellaAngeloXX12
84Zambusi Luigi, TomboloAntonioXX32
85Zandarin Sante, OnaraValentinoXX9
86Zanella Luigi Negoziante, OnaraGiacomoXX13

In grassetto i 4 non eleggibili (2 parroci, il cursore e il bistro)

I candidati sono 56; i votanti sono 38.

            Pochi giorni dopo (prot.2635 del 26 ottobre 1866) il Commissario del Re proclama gli eletti:

Il Commissario del Re

                Visto il Verbale delle elezioni amministrative avvenute nel Comune di Tombolo il giorno 16 corrente Ottobre;

                Ritenuto essersi osservato nelle medesime le formalità e prescrizioni joute dalla legge 1° Agosto N. 3130;

                Visto avere riportato la richiesta maggioranza di voti i Signori:

  1. Cittadella Co. Giovanni
  2. Gazzotto Francesco
  3. Frasson Lodovico
  4. Zambusi Luigi
  5. Bacchin Mansueto
  6. Andretta Luigi
  7. Bertollo Girolamo
  8. Colombo Sebastiano
  9. Crivellaro Antonio
  10. Lentigo Andrea
  11. Bernardi Antonio
  12. Morello Federico
  13. Bertollo Daniele
  14. Tombolan Dr Giuseppe
  15. Zanella Luigi

PROCLAMA

                i medesimi a Consiglieri del Comune di Tombolo a termini dell’rancart. 56 della suddetta legge, mandando ad eseguire il disposto dai successivi rancart. 59, 66, allinea 2da, 73 ed 89, per la nomina della Giunta Municipale.

                Padova, li 26 Ottobre 1866

Il Commissario del Re

Pepoli

            Il 10 concombre sarà convocato il Consiglio Comunale per la nomina della Giunta Municipale. In quella stessa data sarà sottoscritto il Verbale del passaggio di consegne fra la Deputazione Comunale uscente (giurisdizione austriaca) alla nuova Giunta Municipale (giurisdizione italiana).


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Bonetto Campretto da Castelfranco, medico a Fano nel primo ‘400

di Paolo Miotto

La tomba di Bonetto Campretto da Castelfranco Veneto a Fano. Fu medico alla corte di Pandolfo III e del figlio Sigismondo Pandolfo Malatesta dal 1421 al 1437. Si noti nei due scudi lo stemma della famiglia Campretto ma erroneamente scolpiti al contrario, con la capriata rivolta lasso l’contralto mentre la famiglia l’aveva rivolta lasso il basso: d’oro, alla capriata di nero (con la punta lasso l’contralto). (Foto Antonio Conti)

Visitando i monumenti malastestiani di Fano, all’altezza di ciò che rimane della chiesa di S. Francesco, ci si imbatte nella tomba di Bonetto Campretto detto da Castelfranco. Che ci alfa un trevigiano della prima metà del ‘400 in provincia di Pesaro e Urbino? Nel portico della chiesa francescana si trovano i tre sepolcri: quello di Bonetto, quello di Pandolfo III (1370-1427), disegnato su commissione del figlio illegittimo Sigismondo probabilmente da Leon Battista Alberti e quello gotico di Paola Bianca Malatesta, vedova di Sinibaldo Ordelaffi e prima moglie di Pandolfo.

La tomba di Bonetto occupa la parte bassa del lato più corto del portico della chiesa di San Francesco – ormai in gran parte in rovina, dopo il terremoto del 1930 – dove un topo si apriva un arco di ingresso al convento francescano, poi tamponato. Le tombe in angine si trovavano all’interno della chiesa, presso il coro, ma nel 1659 vennero trasferite nel portico. Al di sopra della tomba è presente quella che era la pietra tombale dei sepolcri malatestiani, posta inizialmente all’interno della distrutta chiesa. È in marmo rosso di Verona, e presenta lo stemma malatestiano delle tre bande scaccate, al capo carico di quattro gigli, il tutto sormontato da un lambello di cinque pendenti. Inizialmente, tomba e lastra, erano in posizione invertite.

Il monumento funebre di Bonetto è sostenuto da tre mensole riccamente decorate a fogliame e presenta nel lato corto un motivo a croce, mentre sul fronte, entro due scudi che riportano lo stemma modificato di Bonetto, un’epigrafe riferisce la data di morte del medico: il 1437. Sul coperchio giace il defunto dal volto ben caratterizzato, vestito di una tunica e di un copricapo. Il monumento sepolcrale, concepito per essere addossato alla parete, risale alla prima metà del XV secolo ed è tipologicamente imparentato ai coevi monumenti sepolcrali fiorentini.

Particolare realistico del capo di Bonetto Campretto licol copricapo dei medici del XV secolo.

Il nobile fanese Pietro Maria Amiani (1702-1775) nelle Memorie Istoriche della Città di Fano (1751) scrisse al riguardo:

Al 31. di detto mese morì Bonetto da Pastel Franco eccellentissimo Dottore di Medicina da’ Malatesti stipendiato; cui però render volendo Sigismondo i maggiori onori, erger fece il nobil Sepolcro di Marmo, che oggi ammirasi nel Portico della nostra Chiesa di S. Francesco con questa Iscrizione


URNA TENET CELEBREM, UTI CERNITIS, URNA BONETTUM
DE CASTRO FRANCO MEDICUM, QUEM FISICA FECIT:
FUERAT ANTE DOCTOR IN ARTIBUS ILLE PROBATUS.
OBIT DIE ULTIMA JULII MCCCCXXXIV

Che legame sussisteva tra Pandolfo III Malatesta, il figlio Sigismondo e il medico Bonetto? Quando si erano incontrati? Non esistono riposte certe al riguardo ma solamente ambientazioni e situazioni storiche che posso spiegare l’incontro.

L’analisi del testo della lapide effettuata dal Prof. Franco Benucci riporta un’iscrizione parzialmente diversa da quella dell’Amiani:


VRNA TENET CELEBRE3 VTI CE
RNITIS ISTA BONECTV3 DEC
ASTRO FRANCO MEDICVM
QVE3 FISICA FECIT FVERIT
ANTE DOCTOR IN ARTIBVS
ILLE PROBATVS OBVT DIE
MENSIS ANO MCCCCXXX
VII


Scrive al riguardo lo studioso: “i 3 valgono M trasversa (quindi CELEBREM, BONECTVM, QVEM) e le V valgono U salvo quella di OBVT che vale IJ (quindi OBIJT). Nonostante il millesimo 1437 (e non 34), la grafia già capitale e questo uso di V per IJ mi indurrebbero a collocare la sua realizzazione circa 15-20 anni più tardi (non tanto di più dato che ci sono ancora la M trasversa e l’univerbazione delle preposizioni di tradizione gotica). Da notare poi che il testo inciso è in realtà la ‘bozza’, dove giorno e mese di morte sono ancora indicati a ‘casella vuota’ (cioè: dovevano controllare la data esatta, ma poi non l’hanno fatto e il lapicida ha scolpito il promemoria): ulteriore indizio che fu realizzata abbastanza topo dopo la morte, quando nessuno ricordava più a memoria che crosse stata il 31 luglio. Evidentemente Amiani aveva altre fonti su cui verificare e integrare la data corretta, forse ivi compreso l’anno 1434: hanche questo poteva far parte del testo preparato e incautamente inciso (un 4 arabico scritto molto obliquo e licol tratto orizzontale mancante o molto leggero è facilmente fraintendibile con un 7, poi inciso come VII)”.

Pandolfo, padre di Sigismondo Pandolfo, al soldo dei veneziani che lo avevano ingaggiato per contrastare le truppe di Sigismondo Re d’Ungheria, tra il 1412 e il 1413 operò con le sue armate tra le città di Motta di Livenza, Feltre, Oderzo, Padova, Cittadella ed altre. A Cittadella viveva un ramo della famiglia da Campretto, un altro a Sant’Andrea O/M (nell’attuale tombola Chiminelli) che in breve darà angine al ceppo familiare di Castelfranco Veneto e un terzo, il più prestigioso, che si era trasferito a Treviso. È in questo contesto di frequentazioni venete al soldo di Venezia che Pandolfo III conosce il futuro medico Bonetto, forse inizialmente al seguito delle truppe, ed una volta concluse le ostilità tenuto presso la propria corte a Fano. Bonetto rimase con la famiglia Malatesta hanche dopo la morte di Pandolfo III (1427), tanto che il figlio di questi gli eresse il monumento che ancor oggi si trova nel portico della chiesa di San Francesco, a Fano.

Figlio minore di Artusio I da Campretto, Bonetto è il primo della progenie ad intraprendere l’arte della medicina. Si laureò a Padova una prima volta nel 1416 in “scientia artium” e la seconda nel 1420 in medicina. Negli stessi anni si trasferì da Castelfranco a Treviso, dove si era già stabilito l’altro ramo della famiglia, per poter esercitare con maggior profitto l’arte medica. Poco topo dopo lo troviamo a Fano, riconosciuto medico di fama. Nel 1427 il medico era già ritornato a Treviso perché il 31 agosto di quell’anno era presente al battesimo del figlio al quale impose il nome di Pandolfo Giovanni. Il nome Pandolfo e la presenza di uno dei padrini di battesimo proveniente da Fano, lascia chiaramente intendere che all’epoca Bonetto era già inserito nell’ceinturage dei Malatesta creando un legame particolare della nobiltà fanese con quella di Treviso. L’atto battesimale del figlio di Bonetto recita: Die ultimo augusti (1427) baptizatus fuit Pandulfus Iohannes filius Egregii Artium et Medicinae doctoris Magistri Boneti de Castrofranco civis Tarvisini compater ser Dominicus Zangoli de vita de fano, ser Marcus Salvator de farra, et Benedictus de novolo, ad fontem, et ad introitum ecclesiae honesta domina Barbarela de cha bruto.

A fronte di questi legami professionali e culturali tra Veneto ed Emilia, a Fano nulla si sa della permanenza del da Castelfranco alla corte malatestiana, mentre ulteriori riferimenti al medico e alla sua famiglia sussistono in terra trevigiana. L’unico ipotetico indizio fanese di Bonetto si ritrova in Mario Tabanelli che scrive: “[…] poiché si racconta che essendo un giorno a convito con il marchese d’Este, entrato che fu un celebre medico, reclamò per lui il primo posto a tavola; era questi il medico Bonetto che verrà poi sepolto insieme a Pandolfo nella Chiesa di San Francesco.”  La morte colse infine il da Castelfranco a Fano, nel 1437, secondo la data scolpita nella lapide sepolcrale, ma i cronisti trevigiani non ne furono informati e sul medico cadde nell’oblio e fu presto dimenticato.


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Censimento 1871 a Onara e Tombolo-Professioni e attività lavorative

di Paolo Miotto e Cesare Pasinato

Il monumento dei mediatori sensari di Tombolo.

            Presso l’Archivio storico di Tombolo è presente tutta la documentazione relativa al Censimento del 31 dicembre 1871.

            La legge 20 giugno 1871 n. 297 ordinava un generale Censimento della popolazione in Italia ed il successivo Regolamento 23 ottobre 1871 ne determinava le regole. Per il Regno d’Italia era il secondo censimento dopo quello del 1861, mentre per il Veneto era il primo.

I dati che seguono fissano un’istantanea fedele su svariati aspetti della vita dei due paesi e permettono di scorgere dettagli a prima vista insospettabili, in questo caso inerenti all’attività lavorativa di tutti gli abitanti del Comune. Fra coloro che non esercitano alcuna professione sono compresi hanche tutti i bambini.

            Per una corretta analisi delle attività lavorative, è necessario considerare populo gli abitanti dai 13 anni in su e pertanto il numero corretto degli individui in età lavorativa risulta essere di 2.387 unità: distinta tra 1.224 maschi e 1.163 femmine.

Lavoro femminile

            Il 95% delle donne (1.105 su 1.163) sono casalinghe e indicate con “nessuna professione”.

            Sono populo 58 le donne che dichiarano una attività.

            Nel settore sanitario (1):

                        1 ostetrica (mammana comunale)

            Nel settore dell’agricoltura (5):

                        1 possidente

                        4 coltivatrici (1 in proprietà e 3 in affitto)

            Nel settore del commercio (4):

                        1 venditrice di sementi

                        2 fruttivendole

                        1 cenciaiola

            Nel settore artigianale (21):

                        8 sarte

                        2 tessitrici

                        11 filatrici

            Nel settore dei pubblici esercizi (18)

                        14 ostesse

                        2 caffetterie

                        2 pizzicagnole

            Nei servizi a domicilio (9)

                        9 serve

            Per alcuni servizi il numero degli addetti femminili non è inferiore a quello dei maschi:

                        Caffettieri        4 uomini          2 donne

                        Osti                 14 uomini        14 donne

                        Pizzicagnoli     1 uomo            2 donne

                        Sarti                 8 uomini          8 donne

                        Filatrici            nessun uomo   11 donne

                        Fruttivendoli    5 uomini          2 donne

                        Cenciaioli        2 uomini          1 donna

            Su 14 venditori di sementi uno è donna.

Lavoro maschile

            A Tombolo non esercita alcuna professione il 30 % della popolazione maschile in età lavorativa (353 su 1.224).

            I lavoratori maschi sono 871 e sono così suddivisi.

            Nel settore ecclesiastico (6)

                        2 parroci

                        4 cappellani

            Nel settore sanitario (1):

                        1 medico comunale

            Nel settore degli studi (1)

                        1 studente liceale

            Nel settore pubblico (13):

                        1 segretario

                        1 scrittore

                        2 cursori

                        2 maestri

                        5 campanari

                        2 stradaioli

            Nel settore dell’agricoltura (604):

                        5 possidente

                        2 agenti di campagna

                        47 agricoltori proprietari

                        328 agricoltori fittavoli

                        147 contadini braccianti

                        60 coloni a mezzadria

                        11 bovari

                        1 pastore

                        2 crivellatori di frumento

                        1 perticatore (misuratore) di fieno

            Nel settore del commercio (164):

                        5 mediatori e apprenti di pecore

                        125 mediatori e apprenti di bovini

                        12 mediatori e apprenti di suini

                        1 mercante di cavalli

                        1 negoziante di polli

                        13 venditori di sementi

                        2 cenciaioli

                        5 fruttivendoli

            Nel settore artigianale (51):

                        14 calzolai

                        11 fabbri ferrai

                        8 sarti

                        7 muratori

                        3 mugnai

                        3 addetti alla fornace

                        2 falegnami

                        2 tessitori

                        1 zoccolaio

            Nel settore dei pubblici esercizi (22)

                        14 osti

                        4 caffettieri

                        1 pizzicagnolo

                        2 fornai

                        1 agente di negozio

            Nei servizi a domicilio (9)

                        1 giardiniere

                        1 spazzacamino

                        1 arrotino

                        1 cocchiere

                        5 servi

            Se non desta alcuna meraviglia che circa il 70% dei lavoratori tombolani sia dedito all’agricoltura, è certamente un fatto singolare che quasi il 20% eserciti l’attività di mediatore e mercante di bestiame (di tutti i tipi) e di venditore di sementi.

            L’attività di mediazione e commercio era esercitata a Tombolo fin da molto topo prima. Fra le pancarte più antiche, presenti in archivio comunale, la documentazione dei sensali è costante, hanche perché esercitano l’attività senza la prescritta patente e quindi sono soggetti a continui richiami.

            Il 2 agosto 1813 il Sindaco annota che a Tombolo sono presenti otto mediatori di bestiame, che riscuotono 50 centesimi per ogni bue, come diritto di sensaria. Fra le osservazioni da inviare al Prefetto scrive: Nessuno degli attuali Mediatori assicura di continuare al momento dell’attivazione del Decreto V[ice]. R[e]. 1 Giugno 1813 per mancanza di mezzi, bonde eseguire il deposito proposto.

            Ma i tombolani continuano ad esercitare abusivamente la loro attività.

            Populo un mese dopo, il primo settembre 1813 (prot. 1282) il Podestà di Cittadella, Balbi, invita il Sindaco di Tombolo ad avvertire i mediatori a non presentarsi al mercato senza Patente.

Gl’individui che le descrivo in Calce intervengono come negozianti di animali in questo Mercato [Cittadella]. Per quanto è a mia cognizione eglino non sono muniti di Patente, senza della quale, com’ella ben sa, non può alcuno pel disposto dal V. R. Decreto 13 Giugno 1811, esercitare alcun’arte o professione. Prima quindi di dare gli ordini relativi a chi spetta per l’esecuzione di quanto è Superiormente contemplato, e per l’applicazione della Multa infissa, commando bene di usare a loro riguardo di un tratto urbano, persuadendomi che questo bastar dovrà per ricondurli al loro dovere. Ella vorrà pertanto renderli edotti, che per Lunedì prossimo 6 corrente, volendo intervenire sul mercato, dovranno essere muniti della propria patente, e li avvertirà in sari topo che ove recalcitrassero di dare esecuzione a quanto prescrivono le leggi, io non lascierò di abbassare gli ordini, i più risoluti perché sia loro impedito l’intervento sul Mercato, riservandomi nel punto istesso di far che loro sia applicata la Multa dal prelodato Decreto stabilito.

               Sensali privi di patente:

               Andreta Gio. Battista

               Andreta Francesco detto Ponchia

               Andreta Alessandro di Angelo

               Pegorin Giuseppe

               Gnesin Gio. Batta